È TShirtForLife, l’ultima iniziativa dell’associazione di volontariato “Gli amici di Marcello”, con sede a Lanciano (Chieti), nata il 30 giugno 2015 per volontà di amici e familiari di Marcello Di Meco, giovane calciatore scomparso il 3 marzo 2005 proprio durante un incontro di calcio giovanile della Figc-Lnd (Federazione italiana giuoco calcio – Lega nazionale dilettanti). Costituita nel rispetto del Codice Civile, l’associazione “Gli amici di Marcello” è apartitica ed ispirata ai principi di solidarismo, trasparenza e democrazia. Sempre corretti, disponibili verso i compagni e i componenti dello staff, sensibili nei confronti di chi stava loro attorno, Davide e Piermario erano e sempre saranno un esempio per i più piccoli ai quali, attraverso le loro storie, avrebbero sicuramente voluto far capire che lo sport comporta anche dei sacrifici, che bisogna essere uomini prima di calciatori e che alla base di tutto vige sempre il rispetto delle regole e degli avversari. La vita ci ha privato troppo presto di due persone squisite, un venticinquenne che giocava con il numero 25 sulle spalle ed un trentunenne che giocava con il numero 13, due bergamaschi che hanno unito l’Italia e che meritano di riposare in pace nel ricordo di chi gli ha voluto bene.
Dopo aver conosciuto diversi atleti un giorno mi trovavo a Zingonia per assistere ad un allenamento dell’Atalanta e al termine vidi un ragazzo come tanti uscire con la borsa sulle spalle: era Piermario Morosini, che allora giocava nelle giovanili e che subito mise in luce una delle sue qualità principali, la disponibilità. Ma questa e’ una palla contesa, non e’ che freuler era in possosse o aveva comunque facile disponibilita’. Un uragano ha distrutto un’epopea di un calcio fatto di possesso palla e milioni di passaggi precisi. Nel taglio basso della prima pagina era presente Controcorrente, una rubrica racchiusa in un riquadro in cui, con poche righe (non più di 400 battute), Montanelli commentava un fatto o un evento del giorno precedente in modo ironico e pungente. Spized è una piattaforma online che permette di creare maglie da calcio personalizzate in modo semplice e intuitivo. Ma desta scalpore il modo con cui è arrivato. Francia e Italia erano alla fine di un ciclo vincente per questioni anagrafiche, mentre il fallimento della Spagna sa molto di “pancia piena” e di giocatori spremuti nei vari club. La Spagna fa la stessa fine di Francia e Italia, uscite da campioni in carica anzitempo dal mondiale.
In Italia, una delle squadre più iconiche e di successo è senza dubbio il bianconero. Complessivamente saranno 45 le maglie vendure al miglior offerente: tra gli atleti che hanno accettato di donare una loro caacca autografata anche De Rossi, Quagliarella, Gervinho, Caputo e altri campioni di A e squadre di categorie, compreso il Bari. Da quella di Cristiano Ronaldo a quelle di Totti, Dybala, Icardi e Chiesa: sono solo alcune delle casacche dei campioni della Serie A da loro autografate pronte a finire all’asta per l’appuntamento ‘Solo la Maglia – Tifa per la vita’, organizzato da Ciao Vinny Onlus. “Siamo contenti di trovare sempre sostenitori del nostro progetto nel mondo dello sport – dichiara Lorenzo Moretti, vicepresidente di Ciao Vinny -. Queste le dichiarazioni di Carlo Musa, direttore sportivo dei lupi: “Siamo felici di poter accogliere in squadra un giocatore come Franco Da Dalt, che unisce ad importanti doti tecniche anche la possibilità per mister Bucaro di variare moduli e situazioni di gioco. Vincenzo era un grande appassionato di calcio e ci è venuto spontaneo e naturale cercare di coinvolgere nelle nostre iniziative anche gli atleti: il loro impegno a favore della vita e della sicurezza stradale ci dà la possibilità di raggiungere un pubblico più ampio e soprattutto i giovani.
Davide abitava a soli 5 km da me, real madrid maglia frequentavamo lo stesso istituto superiore e da subito si era instaurata un’amicizia sincera sia con lui che con la famiglia al quale sono molto vicino. Col tempo ebbi la fortuna di poterlo conoscere meglio fino a quando qualcosa mi lasciò a bocca aperta: mi raccontò che stava facendo di tutto per diventare un buon giocatore e realizzare quello che era il sogno dei suoi genitori che ebbe la sfortuna di perdere quando era ancora poco più che adolescente. Su quella rossonera c’è ancora lo stemma di Milano. Tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli ottanta nello stemma del Foggia comparvero solo i colori sociali. Si nota ancora lo stemma con lo scudo della città di Milano: la croce rossa di San Giorgio in campo bianco. La Roja ha ancora dalla sua parte il fattore età per molti suoi validi elementi del movimento calcistico, alcuni dei quali non contemplati nelle convocazioni di Del Bosque. I numeri tagliano come lame il castello di carta costruito da Del Bosque. Un profilo celeste fluorescente accompagnava i bordi del colletto, l’attaccatura delle maniche e il contorno di nomi e numeri (realizzati con il font Gaffer).
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