Dopo vari esempi sorti nel resto d’Europa, non è sfuggito a questo genere d’iniziative neanche il calcio italiano, che dall’annata 1998-1999 ha abbracciato questa filosofia commerciale. Il giocatore fu a lungo il capocannoniere della Serie A (chiudendo poi terzo in questa graduatoria), ma ciò nonostante la formazione perugina non riuscì a ripetere il campionato di vertice della precedente annata, anche a causa dello scoppio in primavera dello scandalo scommesse che finì per coinvolgere, tra vari dubbi mai del tutto chiariti, lo stesso Rossi. Forse pochi lo sanno, ma Vialli era il miglior amico di Sousa a Torino: i due dividevano la stanza assieme durante ritiro e trasferte ed erano molto legati, nonostante il carattere così diverso. Vi mostro solo una clip di pochi secondi, la circostanza che me ne fece innamorare definitivamente: avete presente il gol di Vialli del 2-2 contro la Fiorentina (poi segnerà Del Piero al volo)? Dopo Stati Uniti 1994 seguì una fase più sfortunata anche se ancora a discreti livelli per la selezione irlandese, che raggiunse gli spareggi qualificazione sia al campionato d’Europa 1996, dove fu eliminata ancora una volta dai Paesi Bassi, sia al campionato del mondo 1998, dove fu estromessa invece dal Belgio, sia infine al campionato d’Europa 2000, dove ebbe la peggio soltanto per la regola dei gol in trasferta contro la Turchia.
Dall’estate del 1996, tradotto in soldoni, ci si poteva svincolare gratuitamente e accasarsi altrove, senza cartellini. Si consumò così una delle sorprese più grandi nella storia delle finali di Champions: stavolta, a vincere, furono gli scarti. I tedeschi schiantarono la superfavorita Juventus e si imposero 3-1 vincendo la loro prima Coppa dalle grandi orecchie. I tedeschi avevano appena perso per infortunio Steffen Freund (6 mesi) e arrivarono ad offrire 1,7 miliardi contro il miliardo bianconero. Mentre ancora era in in Inghilterra per gli Europei, la Juve lo cedette al Borussia Dortmund per 10 miliardi. Ciò nonostante, ricoperto di fasciature che pareva in calzamaglie, il suo contributo aiutò la Juve a vincere anche la Champions League, la sua prima personale, la prima “vera” della Juventus, con tanto di gol in semifinale contro il Nantes. In Champions League, passarono con 13 punti il mini girone assieme all’Atletico Madrid per poi eliminare nel doppio confronto prima l’Auxerre e poi il Manchester United.
A settembre però lo aspettava un’annata importantissima con la Champions League da disputare e le qualificazioni agli Europei con il suo Portogallo. E il Portogallo a casa ci ritornò dopo i quarti, sconfitto 1-0 dalla Repubblica Ceca da un gol di sua santità Karel Poborsky (sempre sia lodato). Riccardo Pratesi, Juventus, scudetto bis: 1-0 sul Palermo. In finale, programmata in “casa”, a Monaco di Baviera, Sousa incontrò proprio la Juventus, considerata la “bestia nera” europea del Dortmund. Mentre facevo il giro d’onore con la Coppa, sentivo i tifosi della Juventus, tristi per la sconfitta, che nonostante tutto intonavano il mio nome. Nonostante uno stop assoluto di due mesi e mezzo consigliatogli (impostogli) dai medici con ripresa delle attività solo ad ottobre inoltrato, Sousa e Lippi – egoisticamente – si convinsero a provare a disputare la stagione per intero. Nonostante ciò, il 1º maggio 1974 esordì in prima squadra in un incontro di Coppa Italia a Cesena; non ancora diciottenne, in questa gara Rossi giocò per la prima volta con nomi come Dino Zoff, Claudio Gentile e Franco Causio, con cui poi si sarebbe laureato campione del mondo.
11-10-1997 Roma Italia 0 – 0 Inghilterra Qual. Verona è la quinta città italiana dopo Milano, Torino, Roma e Genova a vantare un derby nella massima serie, oltre che la prima e a tutt’oggi l’unica, nel panorama calcistico maschile italiano, a non essere un capoluogo di regione. Stabilì che, in base al Trattato di Roma, ogni calciatore dovesse essere ritenuto assimilabile ad un qualsiasi altro lavoratore comunitario e che, pertanto, avesse diritto alla libera circolazione nei paesi europei alla fine del contratto che lo legava ad una società di calcio. VAR, un assistente arbitro che, davanti a un monitor, aiuti il direttore di gara ed eviti che si commettano errori evidenti. Lo scarso rendimento in trasferta costa infine la panchina anche a D’Adderio, in sostituzione del quale viene “promosso” l’allenatore degli allievi Nazionali Michele Serena, che debutta battendo il Padova nel derby del 16 marzo al Penzo. Si operò finalmente a settembre, a Parigi, e programmò il lento recupero con Mariano Barreto, un allenatore personale che – d’accordo con il Dortmund – gli preparò per tutta la stagione degli allenamenti personalizzati per farlo entrare in forma in primavera.
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