Da non perdere anche i nostri canali social, con Facebook ed Instagram sempre aggiornati sulle ultimissime calcio Napoli con servizi speciali, video ed infografiche. E questo sarà il punto principale, forse – anche se per nulla, a mio parere, risolutivo dal punto di vista delle sue conclusioni -, della discussione, del Consiglio che c’è domani e dopodomani. Per questo, fin da subito, la Casa di Rüsselsheim cominciò a partecipare ad alcune manifestazioni sportive. Al di fuori di tutto questo, non c’è che l’arbitrarietà. Napoli e portarsi a due punti di distanza dal Milan, in un duello tutto meneghino per il titolo. Nessun errore degno di nota per il polacco, che è entrato già in parte nel cuore dei tifosi con la parata nel finale di Juventus-Roma su Schick, a salvare il risultato e a regalare punti pesanti alla squadra in chiave Scudetto. Il prossimo anno potrebbe essere quello chiave per capire se la Juventus punterà su di lui per tante stagioni: con l’avanzare dell’età di Chiellini e Barzagli il ragazzo cresciuto proprio nel settore giovanile bianconero avrà progressivamente più chance per mostrare effettivamente tutto il suo potenziale.

Insieme a Barzagli è stato il più presente in Europa Benatia, che nelle singole partite (20 anche in Serie A) soprattutto ha dimostrato di essere l’emento più solido della difesa della Vecchia Signora. Vista anche l’età dei suoi compagni di reparto però, con annesso l’arrivo dell’ancora giovane Caldara, è lecito pensare che dal prossimo anno Benatia potrebbe essere ancor di più punto di riferimento della difesa che da 7 anni è la migliore d’Italia, che ora ha bisogno di lui come punto di collegamento tra la “vecchia guardia” formata da Barzagli e Chellini e il futuro della difesa juventina con Rugani e Caldara. Ma dall’esordio non convincente con il Barcellona al Camp Nou, anche lui ha saputo rimettersi in carreggiata e, comunque, disputare diverse partite di buon livello soprattutto il Serie A. La Juventus, che lascerà andare Lichtsteiner, sta già pensando al futuro, precisamente a Santiago Arias, migliore giocatore di questa Eredivisie, ma intanto ha trovato un De Sciglio più sicuro di sé, pronto certamente a migliorarsi dopo essere stato criticato, sia al Milan che agli inizi alla Juventus, per non aver mostrato ancora il potenziale che invece si era intravisto proprio con Allegri, al Milan.

Come per Chellini, il suo periodo migliore è coinciso col periodo migliore di tutta la squadra, per cui rimane un giocatore fondamentale. E’ difficile dare un voto diverso alla stagione di Giorgio Chiellini, soprattutto perché, se si guarda al miglior periodo di questa stagione della Juventus, ovvero l’inizio dell’anno solare 2018, si può vedere come sia stato proprio questo il periodo in cui il numero 3 ha collezionato più presenze, ridando forse tranquillità ad un ambiente che si è visto di fronte un Napoli più pronto ed agguerrito che mai, oltre ad aver perso un pezzo fondamentale del passato più recente con Leonardo Bonucci. Fino ad ora 42 le presenze del bosniaco, che dopo la prestazione da dimenticare nella finale di Cardiff ha preso comunque le chiavi del centrocampo juventino in mano, diventando a dir poco fondamentale. La prima stagione in bianconero è vicina alla sua conclusione con 20 presenze totali, di cui 16 in campionato, con 13 reti inviolate tra Serie A, Coppa Italia e Champions League.

Escluse le ultime due ancora da giocare in campionato, 33 presenze in totale per il 40enne di Carrara, che ha mostrato ancora una buonissima condizione fisica tutto sommato, concedendosi delle parate comunque decisive, che lo hanno comunque confermato tra i migliori portieri almeno della Serie A, forse solamente dietro ad Alisson. Arriviamo finalmente al giocatore di punta del nostro pagellone, premiato soprattutto per via del suo meraviglioso girone di ritorno in campionato, con delle performance spesso di grandissima qualità anche in Champions League, sino ad arrivare alla finale di Coppa Italia di pochi giorni fa: con 45 presenze totali e quasi 3000 minuti giocati, il numero 11 è diventato un elemento a cui la Juventus non può rinunciare. In due anni in Portogallo colleziona 43 presenze tra campionato e coppe. Per lui 31 presenze in totale e una “vittoria” nella sfida interna con De Sciglio rispetto a cui ha mostrato più esperienza e affidabilità, come dimostrano le 26 presenze in campionato ed il reinserimento nella “lista Champions” dopo la fase a gironi. Con le sue 48 presenze stagionali ha rappresentato un qualcosa che alla Juventus mancava almeno dall’addio di Arturo Vidal in quanto a forza nei contrasti, attenzione, spirito di sacrificio e lavoro in fase di interdizione: il gol al Bernabeu è la dimostrazione della sua pressione, della sua costanza che quasi mai sono mancate in stagione e, come in quel caso specifico, lo hanno portato a sfruttare gli errori avversario, altro fattore per fare la differenza nelle singole partite.

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