Il lasso di tempo che va dagli anni 1970 alla prima metà degli anni 1980 fu segnato dal cosiddetto Ciclo Leggendario dei bianconeri, che vinsero nove scudetti sui sedici campionati disputati oltreché, con Giovanni Trapattoni in panchina, tutte le competizioni confederali, prima squadra nella storia del calcio a riuscire nell’impresa. Qui il 26 agosto i ramarri, con Tesser riconfermato in panchina, esordiscono vittoriosamente nella nuova categoria, imponendosi per 3-0 sul Frosinone grazie ad una doppietta di Pobega e un gol di Barison. La stagione 2018-2019 è quella della prima storica promozione in Serie B: sotto la guida del nuovo allenatore Attilio Tesser il Pordenone resta stabilmente al comando del girone B e il 28 aprile 2019, battendo per 3-1 la Giana Erminio e staccando così la Triestina di 5 punti a una giornata dal termine, conquista l’accesso alla seconda serie. Football Club Pordenone 1920-21 · 54,6% del capitale del club. Ettore Setten lasciò in favore di Lino Mungari e il neo presidente riuscì a iscrivere il club nel campionato di Eccellenza Friuli Venezia Giulia, ma la stagione 2003-2004 si rivelò altamente problematica: tra difficoltà economiche e contrasti interni al club, la squadra finì per sfaldarsi a stagione in corso. Nel 1958 divenne presidente l’avvocato Nicola Ceravolo.
Inserito nel girone D del campionato Interregionale, insieme alle corregionali Sanvitese, Tamai e Cormonese, il Pordenone nella stagione 1997/98 raggiunse quota 47 punti e si posizionò a metà classifica. Con il nuovo tecnico Attilio Da Pieve, ex gloria neroverde degli anni ’70, il Pordenone in campionato si piazzò alle spalle del Tricesimo ma riconquistò l’Eccellenza vincendo per 1-0 la finale play-off contro il San Daniele sul campo neutro di Codroipo. Il campionato di serie D 2011/2012 vede i neroverdi piazzarsi in sesta posizione in compagnia di Mezzocorona e San Donà Jesolo a 48 punti mentre la vittoria finale va all’Unione Venezia. Il club milita nella terza serie nazionale fino al torneo 1942-1943, l’ultimo prima dell’interruzione dei campionati a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Nel frattempo, il nuovo conflitto mondiale condizionerà pesantemente ma non interromperà le attività agonistiche. Nel dopoguerra la ripresa delle attività agonistiche fu pesantemente condizionata da ovvie difficoltà di natura logistica.
Causa difficoltà organizzative e finanziarie, la dirigenza decise di non partecipare al torneo 1935-1936; l’anno successivo – anche su pressione del Direttorio della Venezia Giulia – il club, nel frattempo resosi indipendente dall’O.N.D., poté iscriversi al campionato, giungendo al 3º posto del proprio girone. L’anno seguente (1988 – 1989) la compagine neroverde concluse il campionato al penultimo posto. Sesto posto (a pari merito con il Montebelluna con 60 punti) anche nella stagione seguente. Il 2019 è anche l’anno della storica campagna di equity crowdfunding con il portale specializzato The Best Equity: l’iniziativa, denominata Pordenone 2020 e chiusa il 19 giugno, termina con l’apporto di 2 158 502 euro grazie al contributo di 270 investitori. Il 23 giugno 1996 il Pordenone tornava finalmente nella più alta categoria dilettantistica. La Cormonese vinse il campionato e i neroverdi, secondi classificati, giocarono gli spareggi per il salto di categoria. Un buon test prima di affrontare, dopo la sosta, l’Inter in quello che, almeno a oggi, sarà a tutti gli effetti uno scontro Scudetto. Fatale fu proprio lo scontro diretto contro la squadra vicentina nella gara di ritorno al Bottecchia (Ramarri in vantaggio per 1-0, errore dal dischetto di Pasa per il possibile raddoppio e nel finale rimonta per 3-1 in favore degli ospiti).
Il 25 maggio 2019 i Ramarri si aggiudicano anche la Supercoppa di Serie C, prevalendo nel triangolare con Virtus Entella (0-0 a Chiavari) e Juve Stabia (vittoria per 3-0 a Pordenone con reti di Candellone e De Agostini e autogol di Schiavi). L’anno successivo non seguì i ramarri in Serie C, preferendo continuare a giocare tra i dilettanti dell’Azzanese: tornerà anni dopo al Pordenone come allenatore delle giovanili, guidando i neroverdi (categoria giovanissimi) al titolo di campioni regionali e al terzo posto ai campionati nazionali (1988-1989) dietro Bologna e Napoli, a pari merito con il Torino. Nella stagione di Serie C 1959-1960, i neroverdi allenati da Giovanni Varglien arrivarono terzi dietro Pro Patria e Bolzano. La squadra neroverde rimase in questa categoria per 15 anni, sfiorando il ritorno nella C unica nella stagione 1969-1970, quando perse lo spareggio di Valdagno contro il Trento Calcio per 2-0. Nella stagione 1975-1976 in panchina arrivò l’esordiente Giovanni Galeone ma i naoniani non andarono oltre all’undicesimo posto. L’annata successiva, i neroverdi si piazzarono quattordicesimi e la formazione Juniores guidata da Giuseppe Romano divenne campione d’Italia della categoria semiprofessionisti. L’anno successivo (1951-1952), con una formazione notevolmente ringiovanita affidata al friulano Luigi Comuzzi coadiuvato per il settore giovanile da “Toni” Bertoli, il Pordenone si fece valere chiudendo al terzo posto, risultato che valse l’accesso alla neocostituita IV Serie.
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