Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti ha premiato i tre vincitori del concorso per le scuole Il Calcio e i giovani 2019, indetto dal MIUR, rivolto alle alunne e agli alunni delle scuole primarie e secondarie di I grado e alle studentesse e agli studenti delle scuole secondarie di II grado del Lazio e dell’Abruzzo. Ad ascoltarli, oltre cinquemila studenti di Roma, Lazio e Abruzzo, dalle primarie fino alle superiori, e tantissimi bambini e ragazzi portati dalle scuole calcio della Figc e dalle squadre giovanili di società di Serie A. Ha inoltre partecipato una delegazione della Federazione italiana sport paralimpici e sperimentali (Fispes). Roma, 24 maggio 2019 – “Il calcio è un gioco”: Papa Francesco lo ha detto e lo ha fatto ripetere in coro dagli oltre cinquemila bambini e ragazzi accorsi questa mattina per ascoltare le sue parole nell’Aula Paolo VI in Vaticano, all’evento Il calcio che amiamo, organizzato da La Gazzetta dello Sport.

La Gazzetta dello Sport, in collaborazione con Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), FIGC e Lega Serie A, presenta IL CALCIO CHE AMIAMO, un grande incontro rivolto alle nuove generazioni, ospitato dalla Santa Sede in Aula Paolo VI, che culminerà con un’udienza papale. Sentite bene questo: lo sport, non da soli.” Grazie anche alle nuove tecnologie, ha detto Papa Francesco, “è facile isolarsi, creare legami virtuali con tanti ma a distanza”. Siamo attenti anche all’aspetto sociale del calcio e scendiamo in campo con la squadra “for special” nel campionato paralimpico sperimentale Figc. Il Sorrento partecipa al campionato nazionale di Serie C, le gare interne si svolgono allo stadio Viviani di Potenza in attesa della ristrutturazione dello stadio Italia di Sorrento. I rossoblù vinsero quel campionato piazzandosi davanti all’Associazione Calcio Sardegna e alla fine della stagione le due società cagliaritane si fusero in un unico sodalizio, che comunque mantenne la denominazione Unione Sportiva Cagliari.

Giovanni è tornato a giocare dopo aver sconfitto la leucemia dopo due anni. Questo perché la Samp oggi celebra i 120 anni dalla nascita della sezione calcio (1899) della Sampierdarenese (colori bianco, rosso e nero), il club di Sampierdarena (prima Comune autonomo, ora quartiere di Genova) dalla cui fusione con l’Andrea Doria (bianco e blu) nel 1946 è nata la Samp-Doria, cioè la Sampdoria. Durante la partita i tifosi si distinguevano in ulteriori etnie: i fideisti, sempre entusiasti, con sirene, striscioni e cori; non vedevano quasi per niente la partita perché erano rivolti con le spalle al campo per orchestrare il tifo e vigilare sui disfattisti, altra etnia che veniva alla partita solo per tirare i piedi, esprimere tragici presentimenti (iosce nan me la ved’ boun, oggi non me la vedo bene). Il saluto augurale per i nuovi arrivati sugli spalti alludeva al loro mestiere: a’ mort le varvér (a morte i barbieri), a’ mort le scarpòr (a morte gli scarpari) e il nuovo arrivato ricambiava con pari gentilezza, magari alludendo alla tribù d’appartenenza: a’ mort le juvendén (a morte gli juventini), con diagnosi infauste: iosce avite ambré (oggi dovete morire).

Non mancava mai sugli spalti un cagionevole tifoso che, contrariato dalla partita e tradito dalle emozioni, a un certo punto s’accasciava, soccorso con fazzoletti e gazzose, e mentre lo trasportavano giù dalla gradinata il pubblico emetteva al passaggio la diagnosi: E’ u’ còr (è il cuore). Accanto all’ambizioso progetto tecnico – miriamo ad avviare un percorso che coinvolga tutte le componenti di un club calcistico, dal singolo tifoso alle tantissime realtà produttive del territorio. Seeber non ha chiuso totalmente la porta al ragazzo della Giana Erminio ma si è calato ormai nell’ordine di idee di puntare dritto su Formiconi, un rinforzo affidabile e la strada per agganciarlo inoltre è molto meno irta di ostacoli rispetto al percorso accidentato per approdare a Perico. Faceva la mia strada ma soltanto fino a metà valle. Torino era a due passi, remota. Come puoi immaginare, stiamo parlando di giochi che imitano alla perfezione FIFA o Pro Evolution Soccer, due dei grandi titoli che si contendono da anni la corona di miglior videogioco di calcio.

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