In estate venne organizzato un torneo di calcio a Salerno. Tra le più note di queste compagini vi fu il già citato Foot-Ball Club Salerno del presidente e fondatore Donato Vestuti, che di professione era giornalista e direttore della testata Il Giornale della Provincia. 67, sede dei Giovani Esploratori, un gruppo di soci capeggiati da Matteo Schiavone (in precedenza calciatore e dirigente del Foot-Ball Club Campania) diede forma all’Unione Sportiva Salernitana, società polisportiva con Adalgiso Onesti primo presidente. L’arbitro infatti assegnò un gol viziato da un fallo di mano di un calciatore avversario, i salernitani quindi persero la sfida per via di una svista e ciò scaturì le proteste dei calciatori, che non furono affatto contenute: nel referto di fine gara l’arbitro scrisse di aver ricevuto un calcio e punì pesantemente alcuni calciatori della Salernitana: il difensore Zaramela, per esempio venne squalificato per tutto il resto del campionato. Nel 1949 inoltre, grazie al pittore Gabriele D’Alma la Salernitana cambiò il proprio logo, adottando come simbolo un ippocampo (già emblema della Scuola Medica Salernitana), che per qualche stagione comparve anche sulle casacche di gioco. Una Juventus che cambia qualcosa anche riguardo ai kit della prossima stagione sportiva, pur restando con Adidas.
Per la stagione successiva la Prima Divisione, vale a dire il campionato disputato dalla Salernitana, venne declassata al terzo livello per via dell’istituzione della nuova Serie B. A partire da questa stagione, la Salernitana assunse nuovamente la divisa bianco-celeste, anche se in molte sfide si presentò con una maglia interamente celeste. Fu infatti il 1943 l’anno in cui sotto la guida tecnica dell’allenatore Gipo Viani la squadra ritornò in Serie B, a cui però prese parte soltanto qualche anno più tardi vista la sospensione delle attività sportive nazionali causata dalla nota guerra in atto in Italia e altrove. Secondo turno in Coppa Italia. In più, il calcio molto strutturato e verticale offerto dalla formazione granata portò in dote un inizio di campionato tra i migliori di sempre, che la proiettò per diverse giornate al primo posto, diventato poi secondo al giro di boa, a pari merito con la matricola terribile Monza. Se la prima edizione la vinse una delle formazioni del club di Vestuti, della seconda edizione non si conosce la formazione vincitrice. Foot-Ball Club Campania, Società Ginnastica Pro Salerno, nonché lo Sport Club Audax Salerno. Grande novità della stagione 1979-1980, il Perugia ruppe uno storico tabù diventando il primo club italiano ad applicare un marchio pubblicitario sulle proprie maglie, il pastificio Ponte.
Gli anni quaranta furono un decennio particolarmente significativo dal punto di vista storico per la Salernitana, sia in positivo, dal momento che la squadra ottenne diversi successi di rilevanza anche nazionale che in negativo, considerati alcuni episodi di differente natura. Nel 2004, la FIFA ha chiesto a Pelé di redigere un elenco dei 100 migliori calciatori viventi di tutti i tempi al momento della stesura della lista, chiamata FIFA 100, nell’ambito delle celebrazioni per i 100 anni della Federazione Internazionale. La Salernitanaudax partecipò al campionato di Prima Divisione 1923-24 e 1924-25 ottenendo principalmente sconfitte: in questi due anni la squadra conquistò la Coppa A.G. L’arbitro della partita, Vittorio Pera di Firenze, in quella gara assegnò alla Roma un gol viziato da un fallo sul portiere, e la rete consentì alla squadra giallorossa di vincere per 1-0. La Salernitana presentò per tale motivo un ricorso avverso alla retrocessione, ma nulla si smosse ed alla fine i campani tornarono in seconda serie. Coppa Italia di serie C, si parte da un vecchio rivale Archiviato il 27 maggio 2019 in Internet Archive. Proprio il quotidiano di Vestuti organizzò dei tornei a cui parteciparono quasi tutte le società sopra elencate, alcune delle quali gareggiavano con più di una squadra (ad esempio nella seconda edizione il Salerno fu rappresentato da prima, seconda e terza squadra, e la Juniores Giovine Italia da prima e seconda squadra) ossia il primo e -l’anno dopo- secondo campionato calcistico provinciale.
Nel 1950 durante una partita col Genoa, si verificò a Salerno la prima invasione di campo in Italia dopo l’avvenuta Liberazione nazionale. Tuttavia Salerno non rimase senza calcio, poiché nel frattempo erano già sorte diverse squadre locali, fra cui la Libertas, che si fronteggiavano nei campionati liberi ULIC tra di loro e con altre della provincia. A differenza del modello inglese, i campionati furono creati su base regionale con l’utilizzo dei play-off tra i vari campioni regionali per stabilire il campione nazionale. Questo approccio rimase in vigore per tutto l’ultimo decennio della presidenza Cellino. Sotto la presidenza di Domenico Mattioli ed il ritorno di Gipo Viani in qualità di allenatore, i granata disputarono un campionato che li vide protagonisti sino alla fine. Nel 1944 la squadra prese pertanto parte ad una competizione di carattere regionale, la Coppa della Liberazione, manifestazione che sotto la guida dell’allenatore Carmine Milite e la presidenza di Felice Del Galdo (in carica fino al 1945) vinse. Nell’anno seguente la squadra concluse invece al secondo posto il Campionato campano 1945. Quest’ultima manifestazione è da segnalare anche per un episodio infelice accaduto nel corso di un derby tra Salernitana e Napoli.
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