L’11 settembre 2012 realizza la sua prima rete in nazionale, nel pareggio per 1-1 in casa del Belgio. Per il preliminare di Champions League 2014-2015, nomi e numeri di maglia furono stampati in blu con un’ombra in verde fluo. Per le gare di UEFA Champions League 2011-2012, nomi e numeri di maglia furono riprodotti in oro; sempre in oro era un sottile bordino che circondava il logo del club. Una seconda variante fu approntata, invece, per la finale di Coppa Italia: la jersey presentava orli di mezze maniche e collo in tessuto bianco e nomi e numeri di maglia in oro, bordati in nero. La jersey è caratterizzato da manica Raglan a cucitura curva (evidenziata da un profilo bianco) e da scollo a “V” incrociato; gli orli di collo e maniche sono azzurri, ma presentano alle estremità tre fasce – una verde, una bianca e una rossa. Ritornando a una analisi prettamente araldica, è opportuno rilevare che la figura del cavallo caratterizzò gli stemmi dei sedili cittadini di Nilo e di Capuana, aspetto, questo, evidenziato anche dal Summonte. Nelle stagioni successive, poi, svariate sono state le divise speciali e celebrative realizzate dal club. Per gran parte della propria storia, il Napoli non ha avuto un vero e proprio inno ufficiale o, meglio, nel corso degli anni, diversi sono stati i tentativi di introdurne uno da parte della dirigenza del club partenopeo, ma nessuno dei brani “calati dall’alto” è riuscito mai a fare presa sulla platea dei sostenitori della compagine napoletana.
I biancocelesti partecipano inoltre alla Champions League, a 3 anni di distanza dall’ultima partecipazione alla massima competizione europea per club, oltre che alla Supercoppa italiana, grazie al secondo posto nel precedente campionato, e alla Coppa Italia. La stagione 2023-2024 sarà per il Vicenza la 27ª partecipazione nella terza serie del Campionato italiano di calcio. La divisa 2023-2024 si compone di casacca azzurra, calzoncini bianchi (oppure azzurri) e calzettoni azzurri. Nell’estate del 2003, Legea divenne il nuovo fornitore ufficiale, ma, a causa delle vicissitudini societarie del club, la collaborazione cessò dopo una sola stagione, sebbene l’azienda pompeiana avesse già concepito e realizzato le divise per il torneo 2004-2005. Sponsor tecnico, con un accordo biennale, divenne, quindi, Kappa, alla quale subentrò, per il triennio 2006-2009, Diadora, che, dunque, ritornava “a vestire” gli azzurri. 1997-1998) e poi sostituito (2002-2003) da un nuovo stemma, realizzato in due differenti versioni. Si ebbe, dunque, un nuovo avvicendamento, che portò, per la terza e ultima volta, il brand Ennerre a Napoli: la sponsorship, di ben sei stagioni, consentì all’azienda di Raccuglia di legare il proprio nome ai successi del Napoli dei cosiddetti anni d’oro. Nell’arco degli anni, lo stemma del Napoli ha avuto differenti incarnazioni, sebbene un emblema di forma circolare, caratterizzato da una «N» maiuscola, non dissimile da quella tipica del simbolismo napoleonico, abbia contraddistinto l’identità visiva del club, per la massima parte della sua storia.
Il 19 maggio, il Casteddu di Ranieri, seguito da una bolgia di tifosi, invade ed espugna il Mapei (0-2), conquistando la salvezza alla penultima giornata e condannando il Sassuolo alla retrocessione in cadetteria dopo 11 anni, ai quali risulta fatale la vittoria del Frosinone. 32ª giornata Lecco – L.R. 14ª giornata Caldiero 0 – 2 L.R. 5ª giornata Alcione 1 – 2 L.R. Dalla 1ª alla 14ª giornata. Dalla stagione 2021-2022, il materiale tecnico è prodotto direttamente dal club. La pionieristica iniziativa, però, non è stata di facile attuazione, tanto che, per tutta la preseason, il Napoli è stato costretto a utilizzare le divise dell’anno precedente, opportunamente riadattate, e materiale tecnico della Zeus Sport, realizzato ex novo, ma privo del logo. 2018-2019, caratterizzate dal volto di una pantera, fu realizzato un video a fumetti, la cui storia aveva per protagonisti alcuni calciatori azzurri e la stessa pantera. Azzurri con un ampio risvolto bianco e logo societario erano i calzettoni. I calzoncini, bianchi o azzurri, avevano, sui fianchi, maglia milan vintage il logo dello sponsor tecnico (in azzurro o bianco) ripetuto più volte e una striscia (azzurra o bianca) simile a quella del corpino; classica collocazione per numero (azzurro o bianco) e logo societario.
Bianchi erano i calzoncini, con disposizione classica di logo del club e numero (in azzurro); lungo i fianchi, era ripetuto più volte il logo dello sponsor tecnico in azzurro e sempre azzurra era la parte posteriore degli orli. Lo swoosh caratteristico dello sponsor tecnico è in giallo, così come lo stemma societario; gli sponsor ufficiali, invece, sono in bianco. A partire dal 2009, si susseguirono due lunghe collaborazioni, la prima, prolungatasi per ben sei stagioni, con Macron, e, la seconda, pure perdurata sei stagioni, con Kappa, alla sua seconda esperienza con gli azzurri. Bianchi sono gli orli delle maniche, gli inserti rettangolari sulle maniche, nella parte adiacente al corpino, e gli inserti triangolari sui fianchi del corpino, due per lato, uno nella parte superiore, di dimensioni maggiori, che percorre il corpino per oltre la metà, con la base contigua all’inserto sulla manica, e il vertice rivolto verso il basso, e uno di dimensioni assai ridotte, con la base collocata sull’orlo e la punta rivolta verso l’alto. Per la finale di Supercoppa italiana 1990 e le gare di Coppa dei Campioni 1990-1991, infatti, Ennerre realizzò una speciale maglia home, contraddistinta da una sorta di fascia ondata bianca, caratterizzata da un particolare disegno: partendo dalle maniche, la fascia, leggermente ricurva verso il basso, si restringeva gradualmente, formando due punte che si toccavano sulla parte destra della jersey.