Con i salernitani in svantaggio di un gol, un calcio di rigore non concesso dall’arbitro Gandiolfo dopo un fallo subito da Luigi Gigante scaturì una solitaria invasione di campo, fermata con eccessiva forza da parte delle forze dell’ordine: ciò irritò ulteriormente la tifoseria campana, già provata dalla decisione arbitrale, e per tale motivo in campo vi fu poi una vera e propria guerriglia. Si potrà obiettare che Rugani è di proprietà della Juventus, ma nessuno è andato a chiedere il prezzo del suo cartellino, e forse un motivo ci sarà. Giocatori onesti che fotografano perfettamente il motivo per cui la Serie A non ha più l’appeal di un tempo. I biancazzurri retrocedono aritmeticamente in Serie D alla quartultima giornata, tornando così fra i dilettanti dopo appena una stagione. A Miami, dove si sono ritrovati con mezza serie A. Dopo le tappe obbligate, Kiev dai parenti di lui e Washington da quelli di lei, si sono fermati nella città americana, dove in questi giorni ci sono anche Carlo Ancelotti e la moglie Luisa. Per me e Kristen è stata veramente un’estate bellissima e non vedo l’ora che anche la nostra famiglia cresca». Il periodo magico di Andriy Shevchenko non si concluderà comunque con la fine di questa stagione: l’attaccante del Milan, infatti, aspetta un figlio dalla compagna, la modella americana Kristen Pazik.
E proprio in queste ore, Andriy e Kristen stanno scegliendo l’isola dei Caraibi dove concludere il periodo di vacanza. Il centravanti ucraino è fidanzato con Kristen dal 2001 e ieri, al termine della conferenza stampa a Milanello, ha raccontato la sua gioia: dalle sue espressioni e dagli occhi traspariva una grande emozione. E guarda caso giocano tutti e quattro in compagini di grande tradizione ma lontane dalle lotte Scudetto o Champions League. C’è sempre quel 24 nella sua storia, 24 come i gol realizzati nell’anno del suo primo scudetto italiano, ma siccome non è un maniaco di cifre l’ucraino non ci bada, e pensa piuttosto all’autunno caldo che lo aspetta. «La parola ‘guerra’ diventava ufficiale anche per il calcio nell’anno 1944 quando si giocava, appunto, “il campionato di guerra”. Ben vengano i giovani fuoriclasse, di qualunque nazione siano, ma anche giocatori d’esperienza come Perotti e Borja Valero. Oppure noti che in difesa, laddove sono stati acquistati Richards, Alex e Vidic o dove trovano spazio Campagnaro, Rami e Maggio, ci sono giovani italiani che valgono più di loro.
Viviamo in un paese dove i giovani non trovano lavoro, dove esistono gli stage non retribuiti e le collaborazioni in nero. Nella Liga, in cui l’Atlético chiude con un deludente settimo posto, Vieri segna 24 gol in 24 partite, risultato che gli frutta il primo posto nella classifica marcatori e quindi la vittoria del Trofeo Pichichi: è il primo (e finora unico) italiano a vincerlo. In Francia esordio amaro per Vieri. Agli europei gli islandesi eliminano sorprendentemente agli ottavi l’Inghilterra per 2-1, per poi uscire ai quarti contro la Francia per 5-2, con Sigurðsson che ha fornito a Kolbeinn Sigþórsson l’assist del primo gol dei suoi. «Incredibile, nelle qualificazioni avevamo battuto la Grecia 2-0 e loro hanno vinto in Portogallo, anni fa avevamo battuto la Francia e la Francia vinse il titolo. Inizia a giocare nel Curitiba già dalle giovanili, arrivandoci nel 1965. Due anni più tardi vince il titolo giovanile col Curitiba. MILANO Andriy Shevchenko riparte da 24 gol, tanti quanti ne fece l’anno che Hernan Crespo vinse il titolo di capocannoniere che era toccato a lui l’anno prima. Un messaggio ai nuovi arrivati, magari a Crespo che va a rinforzare il reparto d’attacco?
Trovata dopo faticosi iter burocratici una propria identità, la nazionale irlandese visse molti anni di autentico limbo, senza riuscire a qualificarsi mai a una competizione finale delle rassegne europee e mondiali, a dispetto di giocatori di notevole classe ed esperienza che si avvicendarono in nazionale durante gli anni. La stagione 1962-63 è anche da menzionare per un episodio accorso durante la gara Salernitana-Potenza. A Napoli hanno preferito investire 5 milioni di euro per un mediocre portiere come Rafael (non me ne vogliano gli amici napoletani, avrà fatto anche vincere una Supercoppa ma fra i pali è da brividi) piuttosto che coltivare in casa un talento cristallino come Sepe, un anno più giovane del brasiliano e grande protagonista nell’Empoli di Sarri. E allora dopo sei mesi di campionato ti guardi in giro e scopri che Zaza e Berardi sono due grandi giocatori, ma che la Juventus ha preferito lasciarli a Sassuolo in vista di un futuro (forse) riscatto.