Il centrocampista in quel giorno di aprile si è ritagliato un posto nella memoria di chi ama l’imprevedibile nel calcio. Dalla punizione conseguente inizia un’altra partita che ha come grande inaspettato protagonista Carlo Cornacchia, centrocampista ventisettenne, nativo di Altamura, tanta gavetta e poi due belle stagioni a Cagliari, con la promozione in A nel 1989/90 e la salvezza l’anno dopo, impreziosita anche da quattro gol. In soli tredici minuti tre colpi di testa, uno addirittura in tuffo, su tre cross provenienti dalla sinistra: punizione battuta da Caniggia al 74′, punizione battuta a rientrare da Nicolini all’84’, cross di Strömberg all’87’, testa di Cornacchia, difesa foggiana in vacanza e 4-4 finale. In campo, tutti hanno potuto ammirare i tre stranieri atalantini, Stromberg-Caniggia-Evair. In quegli anni eravamo solo tre stranieri. Il rapporto tra i tre. Stromberg-Caniggia-Evair. Durante la sua esperienza a Bergamo, Caniggia visse un rapporto molto particolare con due compagni che, insieme a lui, entrarono nella storia nerazzurra. Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Atalanta-Foggia valida per la giornata numero 28, stagione 1991/92, è giunta quasi alla mezzora del secondo tempo e i foggiani sono avanti 1-4: vantaggio atalantino su autorete di Consagra, pareggio di Baiano su assist di Rambaudi e poi, nella prima parte della ripresa, un altro autogol (Minaudo), Shalimov con un bel sinistro dal limite e Rambaudi in contropiede scavano tra le due squadre un fosso che sembra incolmabile.
Nel 1987 retrocede in Promozione, ma centra al primo tentativo il ritorno in Interregionale, dove rimane per altre due stagioni. Il primo prototipo è stato mostrato su un Samsung Galaxy S3 e di certo non possiamo dire che possa vantare di chissà quali meraviglie di design.Foto | da Flickr di scelera Intimo H&M per San Valentino 2014 Mancano poche settimane a San Valentino e tutte noi siamo concentratissime per organizzare un giorno speciale, scegliamo i regali, programmiamo cenette in locali da sogno o mettiamo insieme un menù da leccarsi i baffi, proviamo a fare cioccolatini e biscottini, ma non dimentichiamoci di un altro aspetto fondamentale e cioè l’intimo per la notte degli innamorati. Nel 1974 avvenne una svolta epocale nelle divise della nazionale, con l’arrivo del primo sponsor tecnico: l’azienda tedesca Adidas. Nel senso che il design rimanda per certi versi al concetto dello Spazio, a seconda di come si voglia interpretare il tutto.
In altri campionati ci sono più spazi, da voi ho trovato difese sempre molto attente e pochissime possibilità per fare la giocata vincente, il dribbling secco, lo spunto decisivo». Dalla Juve al Milan, sempre 0-1. «Un’altra partita che ricordo con grandissima emozione è Milan-Atalanta, stagione 1990/1991. Era la fine di marzo, i rossoneri si giocavano lo scudetto che alla fine fu vinto dalla Sampdoria, e noi strappammo una grande vittoria grazie ad una mia giocata per Evair che di testa insaccò. I nostri teamshop sono la soluzione che fa per te! La domanda sorge spontanea: quali sono i gol che ricorda con maggior trasporto? Le sue scorribande, le sue giocate, i suoi gol e la sua vita un po’ “spericolata“ fuori dal campo hanno creato un affetto verso il biondo sudamericano che ancora oggi viene ricordato con grande trasporto da tutti i tifosi che lo hanno conosciuto. Tutti exploit a loro modo inattesi, se non sorprendenti, che hanno la funzione di preparare il campo a quella che rimane la più incredibile tripletta della storia recente del Campionato di Serie A. Di mezzo c’è ancora Zeman, il suo Foggia targato Rambaudi-Baiano-Signori in una partita che riassume la locura di quella squadra meravigliosa, la sua grande propensione all’attacco e la sua quasi incapacità di difendere.
Se le maglie con cui si gioca sono uguali per tutti – portiere a parte, ma chissà perché il suo fascino è inferiore a quello dei colleghi che sgambettano all’attacco – l’unico modo per essere distinti nella massa è quello di affidarsi all’accoppiata nome-numero. Poi venne il magazziniere della Samp con un sacchetto per me: Mancini mi aveva riservato due maglie e ne fui davvero contento. La squadra di Macerata è saldamente nella categoria che le compete e dopo due stagioni giocate a buoni livelli la dirigenza di palazzo De Vico prova il colpaccio. Credo che ci siano due partite che posso rivivere subito con grandissima gioia. Credo che sarebbe bastato un pizzico di fortuna e qualche alternativa in più per fare il grande salto. I tifosi sono spettacolari, credo di aver vissuto a Bergamo i migliori anni della mia carriera. Sino alla fine degli anni 20 del Novecento, il titolo italiano – che dal 1925, cioè dall’introduzione della patch dello scudetto, per metonimia viene usualmente definito tale – veniva assegnato attraverso gironi plurimi su base territoriale e successive fasi a eliminazione diretta.
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