Inoltre, la stampa di maglie da calcio personalizzate è molto richiesta per eventi sportivi, come tornei e partite amatoriali. L’Italia di Enzo Bearzot, vincendo per 3-2 contro il titolato Brasile in uno degli incontri più famosi del campionato del mondo 1982, scrisse una delle pagine più esaltanti del calcio italiano e mondiale. Questo gruppo Pecci non l’ha dimenticato, anzi è proprio a loro che dedica le pagine più belle del suo libro. È proprio Sousa. È quello spirito che cambiò la Juve, unito ai suoi piedi e alle sue qualità tattiche. Dopo il ritrovo alle 8 a Trieste, siamo partiti alla volta della Val Saisera, dove siamo arrivati per le 11. Zaini in spalla e… Una volta arrivato in ritiro, poi, l’impatto con gli allenamenti del sergente Ventrone fu devastante. I bianconeri lo pagarono 8 miliardi di lire e gli fecero firmare un triennale da 1 miliardo l’anno, inferiore all’offerta economica della Roma, ma forte del maggiore prestigio della società e della possibilità di giocare con campioni come il Pallone d’Oro Roberto Baggio (“il giocatore più forte col quale ho giocato in carriera”). Il giocatore e lo staff tecnico bianconero decisero così di rivedersi dopo le ferie. C’è un giocatore che, dopo aver festeggiato, immediatamente corre verso i compagni e grida loro di tornare a centrocampo che c’è tempo per farne un altro.
Era la Juve di Trapattoni, quella dei due Baggio, di Moeller, di Vialli con i capelli e con Marocchi, Galia e Conte a centrocampo. Aggiungete a tutto questo il fatto che il centrocampo che originariamente sarebbe dovuto essere quello titolare, ovvero Deschamps-Sousa-Conte (tre centrocampisti “veri”), non scese mai contemporaneamente in campo, che i problemi agli adduttori che da sempre accompagnavano i suoi inizi di stagione si ripresentarono puntualissimi e che a Bari subì un infortunio che lo frenò parecchio e l’inizio dell’esperienza bianconera si rivelò un mezzo flop. Come andò di lì alla fine della stagione non ve lo sto nemmeno a raccontare: andò che giocare “come Paulo Sousa il primo anno alla Juve” dovrebbe essere scritto sotto ogni trofeo o riconoscimento personale assegnato da allora. Eppure, avete mai googlato il suo nome e letto i commenti dei tifosi del Benfica sotto ogni sua intervista o articolo a lui dedicato?
Sono però altre due partite disputate con la maglia del Benfica che lo fecero entrare nei radar della Juventus: quelle del 4 e 17 marzo 1993, andata e ritorno dei quarti di Coppa UEFA proprio contro i bianconeri. Negli anni è stato manifestato reciproco rispetto con le tifoserie di Gela, grazie ai buoni rapporti che vigono in comune con i giuglianesi, Pro Patria (in occasione della finale di Coppa Italia Serie C del 2003), Siracusa, Ercolanese, Atletico Tricase, Cavese, Altamura e Lizzano. Al loro esordio in un mondiale gli irlandesi raggiunsero i quarti di finale, magliecalcioshop conseguendo alla prima partecipazione il loro miglior piazzamento di sempre nella Coppa del mondo. Nella stagione 2003-2004 i gol di Keane contribuirono a un piazzamento a metà classifica del Tottenham. L’irlandese, tornato al Tottenham dopo averci trascorso sei stagioni da protagonista, placò subito il malumore di alcuni tifosi. Dopo sei mesi, a pagare fu l’allenatore Bobby Robson, sostituito da Carlos Queiroz. Si tratta di un centravanti di piede destro, che accosta a buone doti fisiche una discreta tecnica di base che fanno di Umar un buon attaccante d’area. La maglia scelta per i nerazzurri è quella da trasferta del 1993/94, una delle più apprezzate perché rispettosa della tradizione, con banda nerazzurra obliqua su base bianca, e con alcuni dettagli che saltano all’occhio, come il colletto o i crest in giallo luminoso.
Lazio è l’aquila, scelta in quanto emblema di potenza, vittoria e prosperità, oltre che uno dei simboli delle legioni romane. Il risultato colmato con l’immediata promozione in Serie C1 finì 2 a 2 con gol di Lutterotti su rigore e Marchei per i gialloblù nei tempi regolamentari con vittoria decisiva ai rigori grazie alla rete decisiva di Parlato. La sede sociale è ubicata in Viale Te 7, nei locali dello stadio Danilo Martelli di Mantova. Sousa giocò ugualmente anche se, in estate, sarebbe servita un’operazione e un lungo stop. Nonostante uno stop assoluto di due mesi e mezzo consigliatogli (impostogli) dai medici con ripresa delle attività solo ad ottobre inoltrato, Sousa e Lippi – egoisticamente – si convinsero a provare a disputare la stagione per intero. Due mesi prima del termine della stagione, ad ogni modo, s’infortunò ad un ginocchio. Dopo questa stagione, stanco del poco utilizzo in campo e dei dissidi con Boniperti, Rossi decise di lasciare il club torinese, che lo cedette al Milan di Farina (già suo presidente a Vicenza) per 5,3 miliardi di lire. Gli Encarnados, in vantaggio 3-1 contro il Boavista, avevano già effettuato tutte e tre le sostituzioni.