In questa pagina sono riportati i colori e simboli della nazionale A di calcio dell’Italia, rappresentativa calcistica dell’Italia, posta sotto l’egida della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Previsto anche un ampio parco naturale intorno alla chiesa campestre di Santa Cristina, ma non un megastore né alcuna attività collaterale di sorta, limitando dunque gli incassi come da tradizionale realtà italiana. In seguito giunse la protesta del WWF Sardegna che chiese in via ufficiale al sindaco di Quartu di interrompere i rapporti con il Cagliari e chiudere l’impianto per evitare i disturbi che gli incontri di calcio causavano all’avifauna presente nel vicino Parco Molentargius. Un’idea ambiziosa che, causa un eccessivo ostruzionismo da parte dell’amministrazione locale, è stata definitivamente archiviata nel dicembre 2010, quando l’Associazione Pro Bologna ha presentato un piano di ristrutturazione quinquennale del Dall’Ara che, permettendo tra l’altro al club di non emigrare in provincia, è stato ritenuto maggiormente idoneo al modello di sviluppo sostenibile seguito dalla città. Il tutto sarebbe poi stato da chiudersi entro 6 mesi. Le accuse a carico dei tre erano di tentato peculato e falso ideologico, le medesime che avevano pochi mesi prima portato all’arresto dei dirigenti comunali Pierpaolo Gessa e Andrea Masala. Il 29 maggio 2010, in occasione del 25º anniversario della strage dell’Heysel, il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha annunciato che a breve uno spazio dello stadio verrà dedicato alla memoria delle vittime di quella tragedia.
Nell’estate 2013, dopo il ritorno in Serie A, il club amaranto, poi retrocesso al termine della stagione, ha stipulato un accordo con l’amministrazione comunale locale per anticipare i fondi destinati al riammodernamento del Picchi con la spesa, di circa 500mila euro, che sarebbe poi stata scalata dal canone dello stadio da pagare a torneo in corso. La struttura, con sede nel quartiere Scopaia, dal 2013 avrebbe dovuto sostituire l’Armando Picchi assumendo la denominazione di Ipercoop Stadium, dal nome dello sponsor in passato in predicato di acquisirne i naming rights. Datato 14 febbraio 2013 è l’episodio che pose definitivamente la parola fine sul caso Is Arenas. All’anomala alleanza tra PD e Lega Nord nel non voler approvare in passato tal disegno, si era aggiunto il presidente della Lazio Claudio Lotito, oggetto il 20 maggio 2011 di un attacco da parte dell’onorevole Giovanni Lolli, che insieme ad Alessio Butti aveva presentato il disegno di legge, perché colpevole di far pressioni al fine di non far licenziare definitivamente una variante del disegno che, firmata ed approvata già nel dicembre 2010 all’unanimità dai membri della Commissione della Camera, avrebbe continuato a salvaguardare i vincoli idro-geologici ed architettonici impedendo di fatto a Lotito di costruire sui propri terreni nella zona della Tiberina il nuovo Stadio delle Aquile con tanto di cittadella biancoceleste intorno.
Contro Torino, Sampdoria e Fiorentina gli isolani giocarono così a porte chiuse, contro Inter, Udinese, Parma e Lazio traslocarono allo stadio Rocco di Trieste. Nel 2012 gli isolani decisero di abbandonare lo stadio Sant’Elia a causa della parziale inagibilità che avrebbe causato un’apertura con capienza ridotta in vista del campionato di Serie A 2012/13. Il patron dell’epoca Cellino ordinò di smantellare alcune gradinate della struttura disponendo la ricostruzione delle medesime a Quartu. Alle gradinate e alle tribune, che sono a 7.5 metri di distanza dal campo di gioco, si accede da 16 passerelle distribuite nei diversi settori dell’impianto. Al di sotto delle gradinate sono state realizzate le aree di servizio per lo stadio e la squadra. I club italiani più importanti, ma anche i piccoli, magliette da calcio hanno da tempo compreso che la proprietà o l’affitto degli impianti per tempi lunghi sono le uniche modalità per cercare di incrementare quella voce ricavi da stadio che ancora oggi risulta limitata nella maggior parte dei casi ai soli proventi connessi alla vendita dei biglietti. Lo stato della sicurezza degli stadi inglesi fu delineato nel rapporto Taylor: seguendone le raccomandazioni e recependone le conclusioni, a partire dal 1990 furono adottati i primi provvedimenti. Nel nostro Paese, se si esclude la Reggiana che da oltre un decennio milita in categorie minori giocando all’ex stadio Giglio, è stato il Siena il primo club con presenze in A nell’ultimo quinquennio ad affiancare dalla stagione 2007/08 alla 2012/13 al nome di stadio Artemio Franchi quello di Montepaschi Arena in virtù della munifica sponsorizzazione della banca senese, già jersey sponsor dei toscani.
A Brescia, invece, era stato progettato l’avveniristico Stadium Global Center, che prevedeva la realizzazione a Castenedolo, paese a 16 chilometri dal centro cittadino, di un polo immobiliare comprendente oltre al nuovo stadio del Brescia Calcio anche un centro sportivo polifunzionale, una galleria commerciale con 160 negozi, un ipermercato, 40 esercizi tra ristorazione e tempo libero ed un hotel con 200 camere ed un centro congressi. A tale sezione è stato abbinato il progetto “Accendi una stella”, che ha permesso ai tifosi di acquistare sino al 30 giugno 2012 una stella con il proprio nome accanto a quella di campioni come Dino Zoff, Alessandro Del Piero, Roberto Baggio, Zinedine Zidane o Michel Platini. Vi è altresì una sorta di Walk of Fame in cui cinquanta dei giocatori più importanti della storia della Juventus sono stati onorati con una propria stella celebrativa. Le due società, dal canto loro, si sono impegnate ad apportare lavori di riammodernamento alla struttura per 34 milioni di euro e a pagare ratealmente altri 14 milioni. In questo modo si sfrutterebbe tutto l’anno una struttura che attualmente è teatro di avvenimenti mediamente una volta a settimana e che quindi non giustifica le ingenti spese alle quali è soggetta.