Lo canta in versi nella sua storia poetica del calcio mondiale (La solitudine dell’ala destra, Einaudi) Fernando Acitelli: «Ghepardo centenario, e anche… Il 1937 fu una data importante per il calcio a Perugia, poiché ebbe inizio la costruzione del primo stadio cittadino inteso come tale, il Santa Giuliana, realizzato proprio in prossimità del vecchio Piazzone; i biancorossi potranno però debuttarvi ufficialmente solo l’anno dopo, il 4 settembre 1938, in occasione della loro prima stagione di Serie C. Sempre nel ’38 esordì in squadra il mediano Guido Mazzetti, destinato in futuro a scrivere pagine importanti della storia del club, sia da giocatore che, soprattutto, da allenatore. Il Perugia ottenne la promozione in Serie A con tre punti di vantaggio sul Como e quattro sul Verona: l’ultima partita casalinga – peraltro quella dell’addio al Santa Giuliana in favore del nuovo Comunale di Pian di Massiano -, giocata sette giorni dopo e vinta 2-1 col Novara, suggellò la conclusione di una stagione indimenticabile. Nell’arco di una sola estate venne così eretto un nuovo impianto da circa 30.000 posti, senza pista d’atletica (presente invece al Santa Giuliana), nella zona periferica di Pian di Massiano, che prese per l’appunto il nome di Comunale di Pian di Massiano.

Perugia che, pur con un nome diverso, indossò le casacche di grifoni e ne schierò vari giocatori tra le proprie file. I buoni risultati conseguiti negli anni precedenti – e nonostante la tragedia che colpì la squadra il 30 ottobre 1977 con la prematura scomparsa di Curi, stroncato da un arresto cardiaco all’età di 24 anni durante la sfida interna contro la Juventus, nello stadio che da lì in avanti prenderà il suo nome – furono il preludio alla stagione 1978-1979, nella quale il Perugia divenne la prima squadra a completare il campionato di Serie A senza perdere una partita, rimanendo inoltre in lotta fino alle ultime giornate per la conquista dello scudetto. Chievo costituisce un unicum nel panorama calcistico italiano, essendo l’unico club proveniente dalle categorie regionali minori ad avere scalato l’intera piramide calcistica nazionale, fino a raggiungere dapprima la Serie A e successivamente le coppe europee. Il Perugia si mantenne nelle posizioni di testa fin dalle prime domeniche di campionato, riuscendo a tenere il passo del più quotato Verona, retrocesso a tavolino dalla Serie A e dato come favorito per la vittoria finale. Dalle prime ore avevo capito che lo Stadio San Paolo era diverso da qualsiasi altro posto del mio passato e futuro.

Anche la giuria degli SPORTEL Awards 2017 che nei mesi successivi premiò il video “Stadium of Tears – Un intero stadio in lacrime”, diffuso dal club giallorosso all’indomani dell’addio. Nella stagione 1931-1932 il Perugia arrivò a un passo dalla Serie B concludendo in vetta il girone E del campionato, ma nei seguenti gironi finali la sconfitta 2-3 a Genova in casa della Sampierdarenese li relegò al secondo posto della classifica, mancando la promozione proprio a favore dei liguri. Il 31 agosto del 1969, alla Bombonera di Buenos Aires, il Perù si gioca con i padroni di casa una storica qualificazione per la fase finale del Mondiale. Nel campionato 1933-1934, allenato da Cesare Migliorini, il club andò vicino per la prima volta all’approdo in Serie A, vincendo il girone B sopravanzando di una lunghezza i modenesi, e qualificandosi al girone finale valevole per la promozione. Nel corso delle prime tre stagioni in Serie A il Perugia riuscì a guadagnarsi una buona reputazione e la fama di “squadra-simpatia”, quando i giornali cominciarono insistentemente a parlare di Perugia dei miracoli. Con un alto numero di pareggi (19 su 30 partite), il Perugia si classificò al secondo posto, dietro al Milan che vinse il titolo della stella.

Milan Futuro · Perugia · La squadra biancorossa artefice di questo storico primato era stata imbastita senza una vera stella, messa in piedi con calciatori dai nomi non altisonanti, ma che – a eccezione dell’astro nascente Bagni, destinato in futuro a raccogliere successi maggiori – qui in Umbria seppero esprimersi al meglio e vissero il momento più alto delle loro carriere sportive. Umbria, tra gli altri, l’esperto Giuseppe Dossena e il bomber delle serie minori Giovanni Cornacchini, chiuse terzo sfiorando la promozione in Serie B, poi ottenuta l’anno successivo al termine di uno spareggio contro l’Acireale a Foggia, vinto 2-1 dalla formazione umbra; una gioia effimera poiché, appena il giorno dopo, per Gaucci scoppiò lo scandalo di un “regalo” sotto forma di cavallo alla famiglia di un arbitro compiacente, cosa che portò la CAF a negare la serie cadetta ai grifoni in favore dei siciliani, squalificando il numero uno biancorosso per tre anni. Gli acquisti di Faustino Asprilla prima e di Gianfranco Zola poi confermano la voglia di vincere del club e della proprietà.

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