Nell’estate 2001 il tribunale civile di Firenze avviò una procedura di fallimento a carico della società, che, nonostante le cessioni dei suoi giocatori più illustri come Batistuta, Rui Costa e Toldo, versava in una grave crisi di bilancio. Il 1º agosto 2002 venne fondata la Fiorentina 1926 Florentia da Leonardo Domenici, allora sindaco di Firenze; la nuova società, che venne iscritta alla Serie C2, venne acquistata da Diego Della Valle e rinominata Florentia Viola. La corsa dei viola nella coppa nazionale si fermò ai quarti di finale, eliminata dal Bari, dopo aver superato il primo girone e il Cesena agli ottavi. In Coppa Italia la squadra venne battuta agli ottavi dal Bologna, dopo aver superato il Cosenza nel turno precedente. Il Madrid, però, fallì tutti gli altri obiettivi: eliminato ai quarti di finale di Coppa Campioni dallo Spartak Mosca, fallì anche in Coppa del Re, dove uscì agli ottavi per mano dell’Atlético, mentre in campionato si classificò terzo a 11 punti dal Barcellona. Nella stagione 1969-1970, la Fiorentina confermò la rosa vincitrice dello scudetto, inserendo in squadra il solo Giuseppe Longoni; i viola di Pesaola iniziarono la Serie A con quattro vittorie, tuttavia dopo la sconfitta al Comunale contro il Cagliari ebbero una netta flessione, disputando un campionato al di sotto delle attese, classificandosi al quinto posto a 9 punti dai sardi.
Serie B nel 1937-1938: tuttavia, con il primo posto nella successiva stagione, ritornò subito in massima serie. La FIGC considera la Fiorentina al 5º posto nella graduatoria della tradizione sportiva dei club ad essa affiliati; inoltre occupa la 5ª posizione nella classifica perpetua della Serie A e la 78ª in quella della Serie B. È anche uno dei membri dell’European Club Association (ECA), organizzazione internazionale che ha preso il posto del soppresso G-14, composta dai principali club calcistici europei, riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA. Il bianco e il rosso furono poi anche i colori, rispettivamente, del Club Sportivo Firenze e della Palestra Ginnastica Fiorentina Libertas. Firenze e della Toscana. Nel 1929, in una amichevole con la Roma, la squadra toscana indossò per la prima volta maglie di colore viola. Il colore sociale è il viola, scelta cromatica voluta espressamente dallo stesso Ridolfi nel 1929; altri segni distintivi della società sono la Canzone viola, inno ufficiale composto da Marcello Manni e reinterpretato e arrangiato nel 1965 da Narciso Parigi, e lo stemma, caratterizzato da un giglio rosso su sfondo bianco, simbolo della città toscana.
Nel 1990 la squadra raggiunse la finale della Coppa UEFA, sconfitta nuovamente dalla squadra bianconera, maglie real madrid 2024 in un torneo che ha visto per la prima volta due squadre italiane contendersi un trofeo confederale. Nella passata stagione Icardi raggiunge il suo personale record di gol in Serie A -24- e diventa definitivamente il simbolo carismatico e l’ancora di salvezza di una squadra uscita senza identità dalla ricostruzione post triplete del 2010, farcita col tempo di giocatori non altezza del blasone della società milanese, che hanno lasciato il segno del loro passaggio solo per le casse del club. Fiorentina stazionò nelle prime posizioni della Serie A, vincendo la Coppa Mitropa e la Coppa Italia nel 1966. Nella stagione 1968-1969 la squadra viola, formata da molte giovani promesse per cui venne chiamata “Fiorentina Ye-Ye”, conquistò il suo secondo titolo nazionale, con Bruno Pesaola come allenatore. Nel 1981-1982 i viola contesero fino all’ultima giornata lo scudetto alla Juventus.
Nel decennio seguente i toscani raggiunsero la finale di Coppa Italia 2013-2014 e le semifinali di Europa League 2014-2015. Sul finire dello stesso, il 6 giugno 2019 si chiuse dopo diciassette anni l’era Della Valle, con la società viola che passò in mano all’imprenditore italo-statunitense Rocco Commisso. 2ª nel girone B del Torneo Postcampionato. Il torneo fu vinto dai Gigliati, che, in seguito al caso Catania e al fallimento del Cosenza, vennero eccezionalmente ripescati in Serie B per meriti sportivi e per bacino d’utenza. La prima stagione viola nella nuova struttura terminò al quarto posto, con 25 reti di Pedro Petrone, capocannoniere del torneo. Associazione Calcio Firenze, mutando denominazione l’anno seguente temporaneamente in Associazione Fiorentina del Calcio e poi stabilmente in Associazione Calcio Fiorentina, quest’ultima mantenuta fino alla rifondazione della stagione 2002-2003: la nuova società giocò sotto il nome di Florentia Viola prima di adottare l’attuale denominazione. Nella stagione 1999-2000 la Fiorentina tornò nella massima competizione internazionale dopo trent’anni disputando la UEFA Champions League e nell’annata seguente, con alla guida tecnica l’esordiente Roberto Mancini, vinse per la sesta volta la Coppa Italia. I gigliati arrivarono in finale di quest’ultima competizione anche l’anno successivo, ma furono sconfitti. Gigliati arrivarono in finale il 30 maggio 1957 al Santiago Bernabéu, venendo battuti dal Real Madrid.