Il governo societario della Società Sportiva Calcio Napoli S.p.A., al 2023, prevede un sistema di amministrazione tradizionale con una ripartizione di competenze tra l’assemblea degli azionisti, il consiglio di amministrazione (CdA) e il collegio sindacale. Oggi puoi acquistare la tua preferita direttamente online e puoi scegliere tra le maglie calcio Napoli Home, Away e Third che invece solitamente richiamano modelli del passato o innovazioni di colore e abbinarci anche i pantaloncini Napoli per creare il perfetto kit gara. Per inciso, il Governo è fortemente contrario alle ipotesi in atto che, in base a stilizzazioni economiche e a idee di mercato ottimo, imporrebbero alle nostre grandi banche di cedere la struttura del risparmio gestito a operatori esteri che prendono i nostri capitali e li investono per le loro imprese. È opportuna la conoscenza dell’inglese ma, francamente, ci ha in parte salvato il fatto che, escluse alcune lodevoli eccezioni, nelle banche italiane non si parla in inglese ma si parla con le imprese. Ora, pur nelle difficoltà, abbiamo un quadro più chiaro, abbiamo indicazioni e un cammino da prendere, che è sì quello del risanamento economico, ma con un’idea ben precisa: di rilanciare uno sviluppo economico del Paese ma, soprattutto, uno sviluppo morale.
Vedete, l’Europa è costruita – correttamente e giustamente – sull’idea del mercato perfetto, un’idea che è basata sul concetto che il mercato unico europeo fosse l’unico mercato al mondo. In troppi operatori finanziari nell’attivo di bilancio non si trovano dei beni e non si trovano delle valutazioni, come loro dicono, marked-to-market, ma si trovano valutazioni marked-to-model, cioè a dire che non si tratta di numeri rilevati sul mercato ma di numeri inventati con il computer per fare stare in piedi una cosa che non sta in piedi. Mi consenta di dire – parafrasando Michael Pagano, non certamente me stesso – che si federalizza per qualsiasi motivo, tranne che per motivi economici. Missione compiuta, seppur con una buona dose di fatica: gli azzurri, infatti, hanno dovuto sudare per superare l’Udinese, venendone a capo solo nel finale. La parte più affluente e più dinamica del capitalismo si è sviluppata in un regno di anomia, fuori da questo territorio e fuori dagli schemi legali tipici, su schemi nuovi atipici (gli hedge fund) e, soprattutto, fuori dalle giurisdizioni nazionali, cercando contesti di operatività non controllata.
Il capitalismo nasce dentro strutture che sono tipiche e nazionali, nasce dentro un meccanismo di giurisdizioni legali e di controllo; la struttura attuale del capitalismo nella sua componente più dinamica – quella finanziaria – è uscita dagli schemi legali originari. Sono sostanzialmente quelli relativi alla non emendabilità della legge finanziaria con elementi o con interventi microsettoriali per un anno, alla non emendabilità per il prossimo anno per la prossima legge finanziaria e riteniamo sia una scelta giusta perché, nella strategia che crediamo nell’interesse del Paese, è meglio chiudere la discussione sul bilancio pubblico e non continuarla a saldi aperti durante la tempesta. La crisi finanziaria in atto – vi dirò una cosa che molti sanno ma pochi dicono – è la stessa bolla speculativa che nasce negli anni Novanta con la new economy, si sviluppa negli anni scorsi con la subprime economy ed arriva adesso a corrodere spostandosi dal campo finanziario.
Non c’è dubbio, allora, ritornando alla discussione sul tema delle tasse, che il proposito, che voi avete indicato in campagna elettorale, di abbassare la pressione fiscale del 40 per cento, scompare definitivamente dal vostro orizzonte, dall’orizzonte di questa legislatura. È stata posta la questione della speculazione sulle materie prime, non solo sul petrolio ma anche sui cereali e sul riso, ed era un modo per indicare una crisi complessiva del sistema. E non è difficile fare un parallelismo, ahimè così distante sotto il profilo degli esiti, rispetto all’azione del Governo Prodi: cuneo fiscale, incremento del fondo sociale, intervento sugli assegni familiari, interventi sulle opere pubbliche. PRESIDENTE. La ringrazio. Devo dirle che in realtà sono stato assai più generoso del Presidente Fini, poiché le ho regalato cinque minuti che non avrei dovuto darle, dal momento che il suo è un intervento da svolgere in discussione sulle linee generali e non è, chiaramente, un intervento sull’ordine dei lavori. ALBERTO FLUVI. Signor Presidente, volevo suggerire una cosa da tenere in conto, a mio avviso, nella nostra programmazione dei lavori. Signor Presidente, il comma 4 dell’articolo 116 del nostro Regolamento prevede che la questione di fiducia non possa essere posta, tra l’altro, su proposte di modifica del Regolamento.
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